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Brighella

Brighella è come un secondo Arlecchino : immaginiamo Arlecchino che trent’anni dopo aver lasciato la sua terra natale “ha messo su pancia” e ha aperto un negozio, un commercio, col ricavato dei suoi non troppo onesti guadagni. È diventato barbiere, pizzicagnolo; ha cominciato a vendere. Non dimentica le difficoltà del passato, conserva la vivacità di spirito e la prontezza nel risolvere situazioni ingarbugliate e, a volte, nell’allungare la mano per impadronirsi di un portafoglio. Si ricorda di quando era Arlecchino, tanto è vero che difende le persone del suo ex ceto sociale.“Brighella”, da “brigare”, è maestro di furbizie. Il corpo si è appesantito - cammina con i piedi ben per terra - e il viso sotto le sue bonarie rotondità conserva tratti malandrini. Il vestito, fra quello del borghese e quello del brigante, sarebbe oggi un fuori- moda doppiopetto grigio con uno sfarzoso fazzoletto nel taschino e una chiassosa cravatta.
 

Pierangelo Summa, a cura di Robin Summa, La maschera è libertà, Storia di un'insurrezione teatrale. Vol. 1: le origini della Commedia dell'Arte e qualche suo personaggio, Il Quaderno Edizioni. Tutti i diritti sono riservati.

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